Una
delle caratteristiche più spiccate di Errico Malatesta è quella di
rendere il suo pensiero comprensibile ai più, e questo rende
particolarmente efficace la sua azione di propaganda degli ideali
anarchici.
Difende
l’anarchia dai pregiudizi comuni, citando come anche nelle
epoche e nei paesi in cui vigeva la monarchia, la parola repubblica
fosse usata nel senso di disordine e confusione.
Efficace
paragone con l’uomo che nasce con le gambe legate e viene persuaso
che è solo grazie a quei legami che può muoversi.
Si
sofferma sulle proprietà dell’uomo: l’istinto di
conservazione individuale e quello della specie, che generano
rispettivamente la lotta individuale (contro la natura e gli altri
uomini) e la cooperazione tra gli uomini contro i fatti naturali.
Identifica in quest’ultima, nell’associazione, il motore del
progresso nel corso della storia dell’umanità. La pone in una fase
di transizione, in cui alcuni uomini, intuiti i vantaggi di tale
cooperazione, scoprirono che potevano realizzarli "sottomettendo
a sé gli altri uomini invece di associarseli".
Disserta
sui temi del governo,
del potere
e dell’autorità,
affronta il tema dell’individualismo,
della guerra,
della polizia e
della giustizia,
fino a tracciare un programma
costituito dai
principii base della società a venire, e le direttrici da seguire
per giungervi, dove alla necessità dell’opera di propaganda va
accompagnata la parallela costruzione, giorno per giorno di una
società basata su quei principii, realizzandoli nella realtà
attuale e non posticipandoli ad un domani indefinito.
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Diritti
d’autore:
Pubblico
dominio
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Biografia di Errico Malatesta –
Anarcopedia
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